CONGRESSO MONDIALE DI SENOLOGI A VIENNA, OLTRE AL SAN CARLO E AL CROB MOLTI OSPEDALI ITALIANI
A CONFRONTO ONCOLOGI DI 90 PAESI PER CONTINUARE A PROGREDIRE SULLA DIAGNOSI E CURA DEI TUMORI AL SENO
Purtroppo i dati epidemiologici confermano che al sud la mortalità per tumore al seno è un po’ più alta che nelle altre regioni d’Italia. Lo conferma il dottor Giuseppe Curigliano, oncologo di fama mondiale, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Direttore scientifico dal 2017 del congresso biennale: 19th St. Gallen International Breast Cancer conference highlights” Tre giorni di studi, dal 12 al 15 marzo scorsi, sulle malattie oncologiche al seno. Patologia che si prevede possa avere una maggiore penetrazione soprattutto nelle donne, ma anche negli uomini. Le metodiche delle indagini e le cure si affinano col passare del tempo e gli screening dimostrano di essere sempre più l’arma vincente per aggredire sul nascere la malattia: il modo più efficace per poter puntare alla guarigione. Lo ha detto al telefono a Lucania Oggi, in una breve intervista, il dottor Curigliano “Purtroppo la maggiore mortalità al sud è dovuta soprattutto alla minore partecipazione agli screening” E poi gli è stata chiesta qualche informazione in più sul congresso dei giorni scorsi tenuto a Vienna, del quale è il diretto scientifico “Hanno partecipato circa quattromila oncologi provenienti in pratica da tutto il mondo – ha detto
Curigliano – I relatori italiani sono stati tre, fra i 75 complessivi” Qual è il tema principale dell’incontro: “Soprattutto scambiare esperienze e idee per poter affrontare quegli ambiti della malattia che ancora non hanno protocolli consolidati nella comunità scientifica. Tentando quindi di individuare nuove metodologie per ottenere maggiore efficacia dove ancora l’oncologia senologica non ha un quadro chiaro” Un lavoro non da poco se si considera la mole dei relatori e dei partecipanti” A proposito di partecipanti: dalla stampa
locale si è appreso che una dottoressa oncologa del Crob-Irccs di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza sarebbe stata l’unica oncologa italiana, in rappresentanza dell’Italia, a partecipare a un caffè legato al congresso (Leggi Qui) “Chiunque della branca oncologia mondiale ha potuto iscriversi – ha detto Curigliano – I partecipanti sono provenuti da 90 paesi, erano circa 4000 i colleghi, fra questi anche alcuni italiani” Infatti si è saputo della presenza anche della dottoressa Beatrice Tedesco, dell’oncologia dell’Ospedale San Carlo di Potenza, in rappresentanza del suo reparto, essendo anche lei in prima linea nella cura dei tumori al seno. A lei sono state chieste le sue impressioni sul congresso “Un’esperienza interessante, soprattutto perché nei tre giorni si è potuto avere un confronto di spessore coi colleghi italiani e degli altri paesi del mondo” C’erano altri Italiani? “Erano molti gli oncologi italiani – ha detto la dottoressa Tedesco”