ARTICOLO “QUINTO”: IL GIOCO DELL’OCA
SCRITTO IL 25 FEBBRAIO, 3 GIORNI PRIMA DELLA DELIBERA DEL 28 FEBBRAIO CHE HA AFFIDATO L’INCARICO A QUINTO DI DIRETTORE DI STRUTTURA COMPLESSA
Sta facendo discutere, dentro e fuori l’ambiente sanitario regionale, un bando per il settore amministrativo a firma del neo direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Matera, Josef Polimeni: identificato con la delibera n. 141 del 19.02.2019: “avvisi per Direttore di Unità Operativa Complessa”
Un bando al quale possono partecipare solo i dipendenti dell’azienda che ne hanno i requisiti. Al posto rimesso a bando ha rinunciato l’ex direttore generale, e poi commissario, Piero Quinto. Che in seguito al suo arresto avvenuto l’estate scorsa, per la vicenda che ha coinvolto anche l’allora Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e altri, si è subito dimesso da commissario, già direttore generale, ed è ritornato nella sua veste di dipendente della stessa azienda che ha diretto per diversi anni. Dopo la detenzione in carcere e gli arresti domiciliari, per tornare a lavorare, essendo sottoposto a divieto di dimora a Matera, sede dell’Unità amministrativa della quale era direttore prima di mettersi in aspettativa per ricoprire i diversi ruoli nelle amministrazioni pubbliche a chiamata politica, ha rinunciato ufficialmente al suo incarico di direttore di struttura complessa per un ruolo che ora ricopre a Policoro: direttore di struttura semplice; un passo indietro volontario. Il nuovo bando, in effetti, va a riaprire le porte anche allo stesso Quinto, venute meno tutte le restrizioni della magistratura in attesa del processo, oltre a pochi altri che ne avrebbero i titoli. Per di più¹, lo stesso Quinto, sarebbe uno dei maggiori pretendenti e possibili vincitori. La considerazione è motivata se si considera che nell’azienda è colui che ha più titoli, dato che ne è stato direttore, oltre che commissario: ruoli più in alto della scala gerarchica. I malumori e i dubbi circolano nel mondo sanitario regionale. Come si dice: le voci corrono e la gente mormora Per uno dei sindacati sarebbe opportuno seguire le altre vie: quella dell’apertura al bando a tutti con la pubblicazione sul gazzettino ufficiale e non solo sul sito web e internamente all’azienda. D’altra parte la normative permettono che al bando possa accedere solo i già dipendenti. Le domande che sorgono spontanee sono: avendo Quinto rinunciato al ruolo di direttore di struttura complessa amministrativa, creando cosi la necessità del bando stesso, può avanzare la candidatura per questo incarico? E se è lui ad avere i maggiori titoli che gli darebbero certamente la possibilità di riottenerlo, vale la pena fare il bando e non una chiamata diretta? Per tutto quanto è successo, riportato dalle cronache, è opportuno che possa ritornare a ricoprire nell’immediato il ruolo di partenza di una lunga e folgorante carriera, in più occasioni “discussa” almeno fino alla pronuncia della giustizia? Se il direttore aprisse il bando a interni ed esterni, certamente metterebbe a tacere buona parte dei commentatori critici e darebbe un segnale di discontinuità col triste recente passato della sanità lucana.
Gianfranco Gallo