S. O. S. CARLO. IL CONSIGLIO COMUNALE CHIEDE ALLA REGIONE D’INTERVENIRE
Consiglio comunale aperto straordinario presso l’ospedale San Carlo di Potenza
Un Consiglio comunale aperto in trasferta, quello che di ieri nell’auditorium dell’ospedale San Carlo di Potenza. Ovviamente la discussione è stata indirizzata alle funzioni, al ruolo e al futuro dell’ospedale regionale, fra i più grandi del mezzogiorno. Hanno partecipato in molti: l’assessore regionale alla sanità, Leone, il parlamentare (PD), DeFilippo, il sottosegretario ai trasporti, il senatore Margiotta (PD) il Senatore Pepe (Lega), il senatore Moles (FI), il deputato Caiata di Fratelli d’Italia, il consigliere regionale Polese (PD). In conclusione c’è stata la votazione di un documento che in buona sostanza impegnerebbe la giunta regionale a garantire un futuro più prospero al San Carlo. Il “padrone di casa” il direttore Barresi, ha detto di aver, nei primi nove mesi, aumentato la produzione, ridotto l’emigrazione, aumentato l’immigrazione, fatto rientrare le liste d’attesa monitorate e tante altre positività, come l’assunzione di molte professionalità in sostituzione dei dipendenti in pensionamento, l’attuazione della “Sala Ibrida” per la cardiochirurgia, dal costo di due milioni di euro: di cui uno e mezzo messo a disposizione dalla regione. Oltre le intenzioni annunciate, di evitare strumentalizzazioni di colore politico, non sono mancate le polemiche. Sono seguiti gl’interventi di alcuni consiglieri comunali che per lo più hanno fatto mero riferimento alla storia e al ruolo dell’ospedale, augurandosi, come era pronosticabile, il suo potenziamento e una maggiore cura alla qualità dell’offerta; alla sua centralità nella regione per tutti i lucani. Attenzione è stata posta in particolare sull’istituzione della facoltà di medicina, come ha ribadito anche il sindaco Guarente. Secondo il quale, con l’impegno di tutti gli attori, in un prossimo consiglio comunale da tenersi fra un anno, si potrebbe finalmente poter comunicare il varo della facoltà. A ravvivare la discussione ci ha pensato il consigliere comunale di Fratelli D’Italia, Michele Napoli, che ha provocato la reazione stizzita dell’assessore Leone. L’assessore ha fatto intendere di essersi sentito, nei diversi interventi, trattato come “imputato” definendo più volte “professore” il consigliere Napoli. Leone ha smentito la voce dello smantellamento della radioterapia al San Carlo, considerata attendibile dall’associazione “VivereDonna” che si occupa della tutela delle donne affette da tumore. L’associazione nel 2009, promosse la raccolta di firme, 43mila, per chiedere che anche l’ospedale potentino erogasse la radioterapia. DeFilippo ha offerto alcuni dati sulla legge di bilancio, che prevederebbe investimenti in tecnologie e apparecchiature sanitarie. Che spetta ai rappresentanti regionali farsi valere in sede di redistribuzione delle risorse economiche, a via Parigi a Roma, sede della conferenza delle regioni. Ha poi detto che in tutto il sud soltanto la Basilicata ha i conti più o meno a posto. Facendo notare che “la diatriba San Carlo Crob è ormai noiosa” In conclusione ha ribadito, come altri, che l’ospedale San Carlo è una risorsa per il sud e per l’Italia. Margiotta si è detto insoddisfatto della relazione del direttore Barresi sul quale ricadono le responsabilità dell’andamento della struttura, che anche se il governo nazionale e quello locale sono non in linea è necessaria collaborazione. Che per reggere il passo, come le scelte del passato hanno insegnato, l’ospedale di una piccola città deve puntare alla qualità e non alla quantità. E l’assessore Leone, in una breve intervista, ha comunicato il suo impegno di realizzare al più presto, entro un anno, la rete oncologica regionale, nella quale anche la radioterapia sarà inserita, sotto la guida del Crob, non più gestita dai privati come è oggi al San Carlo.