DUE ESPOSTI PER IL SOTTOPASSO FAL DI VIA CALABRIA

La famiglia espropriata: “molte anomalie” E si rivolge al TAR e alla Procura della Repubblica
POTENZA 18 NOVEMBRE 2019
La società Ferrovie Appulo Lucane ancora al centro dell’attenzione in Basilicata. Mentre a Matera è stata inaugurata la nuova stazione centrale, in pieno centro della città dei Sassi, a Potenza i lavori del sottopasso, detto di via Calabria, che in realtà attraversa via Campania, sono nuovamente interrotti. Una storia lunga e travagliata quella dei sottopassi del tratto cittadino delle Fal che attraversa tutta la città. Che prevedeva anche una improbabile metropolitana, progetto che pare accantonato. A partire dai fondi per la loro realizzazione, prima persi poi recuperati in extremis, alle progettazioni che hanno scontentato per esempio i residenti dell’ultimo sottopasso di rione Mancusi; per il quale i lavori non sono ancora iniziati. Ma intanto per quello di via Calabria le traversie sono ancora maggiori. E purtroppo incidono pesantemente sulla viabilità della zona fra le più trafficate del capoluogo. Mandando in pesante affanno la macchina comunale che gestisce il traffico. Dopo il primo blocco per l’esproprio non corretto, c’è un nuovo stop. Sono forse tre o quattro le procedure che sono state messe in atto, ma a quanto pare nessuna formalmente corretta. Questa volta chi ha subito l’esproprio ha coinvolto sia il Tribunale Regionale Amministrativo sia la Procura della Repubblica con due esposti: uno civile e uno penale. Pare che gli strumenti usati per gli espropri sarebbero illegittimi sotto diversi punti. Sono molte le osservazioni, per esempio, fra le tante: i lavori, gestiti interamente dalla società Fal su mandato del comune di Potenza, sono iniziati a espropri non ancora avvenuti, contrariamente a quanto la legge impone; la procedura d’urgenza in questo caso non sarebbe stata possibile, oppure la cifra davvero risibile prevista per i proprietari, 0,75 centesimi al metro quadrato in piena città. Ovviamente la famiglia che si ritiene pesantemente danneggiata si appiglia a ogni cavillo burocratico per dare il senso di una gestione tecnico burocratica, all’apparenza, raffazzonata. Ad affermarlo è uno dei rappresentanti della famiglia espropriata, Franco DeAngelis. Sostiene anche, come è stato riportato nei due esposti, che l’accordo, detto di programma, fra il comune e le altre entità coinvolte sarebbe stato sottoscritto con un giorno di ritardo rispetto al perentorio termine previsto dall’emanazione del decreto della presidenza della Giunta Regionale, allora retta dalla facente funzione Flavia Franconi. Inoltre DeAngelis fa notare come gli appare anomalo che una azienda come le FAL, il cui patrimonio societario sarebbe del 55 per cento della regione Basilicata, abbia sede a Bari e non in Basilicata. Chiede in fine che il comune di Potenza si assuma le sue responsabilità e verifichi se il comportamento dell’azienda dei trasporti sia rispettosa della città e dei diritti dei residenti.

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