SAN CARLO: UNO SPRECO DA 39MILA € L’ACQUISTO DELLE MASCHERE FACCIALI ?

RESTANO INUTILIZZATE LE  290 MASCHERE E GLI 800 FILTRI
A proposito delle maschere facciali acquistate dal San Carlo, quelle 290 che sembravano in uso ai soli vigili del fuoco, sulle quali è scritto “antigas” alcuni Vigili del Fuoco contattati hanno riferito che in effetti le utilizzano soltanto per gli incendi e dove ci sono le fughe di gas. Per il corona virus usano altri presidi. La spesa di quasi 39mila euro oltre IVA, è sembrata, per questo, un grave spreco soprattutto perchè consumato in piena emergenza e in una fase in cui si chiede ai cittadini di fare donazioni per aiutare a far fronte alle spese per affrontare il Covid 19. Me ne occupai criticando l’acquisto che, come citato, dopo aver letto l’uso preminente e sentiti i vigili del fuoco, sembrava errato e per questo un grave spreco. Dopo diversi approfondimenti, con l’ausilio di un tecnico, a ben vedere, coi dovuti approfondimenti, venne fuori che coi filtri adatti, della categoria P3, proteggono anche dai virus. Fu doveroso scrivere un errata corrige di chiarimento, restando in qualche modo perplesso ma speranzoso che la spesa non restasse inutile. E fin qui va tutto bene; se non per un paio di fattori; per fare un esempio: il 118 del Piemonte, con una delle sanità migliori d’Italia e con una popolazione quasi 10 volte quella lucana, ne ha in dotazione circa una decina; le usano per il tempo strettamente necessario quando il personale medico si reca nelle abitazioni dei pazienti affetti da Covid 19, ma soprattutto se intervengono il luoghi invasi dal gas. Le maschere facciali sono personali e hanno una vita di circa dieci anni, quindi non sono intercambiabili fra il personale. Allora la domanda che sorge è: perché acquistarne 290, più gli 800 filtri, se i rianimatori sono una quarantina e non tutti hanno rapporti coi pazienti Covid? C’è anche il personale infermieristico e paramedico, altre circa 40 persone. Forse una cinquantina di maschere per tamponare in caso di necessità, in mancanza delle altre usate normalmente, perché questo pare sia stato il motivo dell’acquisto, erano più che sufficienti. Anche alla luce del loro inutilizzo ancora oggi; perché pare che il personale non le stia utilizzando. Sono preferiti altri presidi di protezione più comodi da indossare per interi turni di lavoro, oltre a essere di gran lunga anche più economici. Insomma, pur se adatte per proteggersi dai virus, sono ancora inutilizzate perché scomode e non gradite dal personale. Allora meglio riconoscere che l’acquisto è in qualche modo errato e donarle a chi, fra i soccorritori, le può utilizzare,.

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