DELLA PANDEMIA CHI NE DOVREBBE PARLARE?
Attenzione ai commenti avventati e fuori luogo!
Chi come chi scrive (scusandomi per l’autocitazione, ma in questo caso è necessaria), che si occupa intensamente di sanità da oltre 25 anni sotto diverse forme: a partire dall’essere paziente, per proseguire come cofondatore di associazioni essenziali di servizio ai pazienti in gravi condizioni e le loro famiglie, a fare parte di gruppi di tutela e diritti dei malati, a presidente di associazione di soli medici, per finire alla cronaca giornalistica costante di fatti sanitari, avendo anche diversi consulenti e parenti stretti medici, anche impegnati in prima fila nella lotta alla pandemia in reparti difficili, prova un certo sconforto ad assistere e leggere le diverse indignazioni che vogliono quella libertà di comportamenti pericolosi perché probabili moltiplicatori dei contagi.
Con l’aggravante che spesso sono anche di chi, per ruolo sociale, dovrebbe avere un profilo molto meno invasivo dell’informazione in modo fuorviante e pericoloso, soprattutto verso chi non ha gli strumenti necessari per avere le idee chiare.
La pandemia è una cosa seria e va affrontata seriamente.
E’ un’infezione che se non affrontata bene e subito diventa un problema che crea altri malati, morti e conseguenze che saranno molto peggiori dei sacrifici necessari!”
Sono cazzate quelle che dicono i negazionisti e i superficiali che vogliono la libertà assoluta nei comportamenti.
La riprova ne è la fine della prima ondata che si era riusciti a controllare in relativo poco tempo, coi sacrifici di tutti. La seconda, forse peggiore della prima, è diventata incontrollata per la stupidità di chi ha ingaggiato la sfida politica del non rispetto delle regole, che oggi viene ripresa da molti dei quali non si può e non ci si deve fidare. Bisogna farlo per gli anziani, i malati cronici e per il bene dell’Italia. Altrimenti la terza ondata è alle porte, appena finita la seconda nella quale l’Italia è ancora dentro con mani e piedi, le macerie saranno tante e difficili da raccogliere. Le conseguenze sono molto ridimensionabili se ci si comporta rispettando le regole per un po di tempo nell’interesse generale.