COSA C’E’ DIETRO LA PROPAGANDA DELLA REGIONE BASILICA
A VENOSA UN “LAZZARETTO” DAGLI OSPEDALI PAZIENTI COVID DIMESSI ANCORA NON DEL TUTTO GUARITI PER LIBERARE LETTI
Dall’assessorato alla sanità stanno sfornando comunicati a getto continuo per convincere i lucani, e anche gli studenti, che la gestione Covid è stata ed è quasi perfetta. Rocco Leone, l’assessore tanto criticato da più parti per le sue sortire sulla bontà del suo operato e del suo assessorato, in questa triste fase della pandemia continua a divulgare numeri evidentemente tesi a descrivere una realtà edulcorata; a leggere i dati e sentire le diverse testimonianze, non sembrano rispondenti alla realtà. A partire dal tracciamento, di cui si è occupata la trasmissione Report di Rai tre, – ne è venuto fuori un quadro per nulla convincenti sulla loro efficacia e gestione – per finire ai reparti Covid sempre pieni, per questo verrebbero dimessi pazienti ancora non guariti, rinviati alle cure a casa appena possibile, ai tanti positivi sintomatici gestiti a casa dalle Usca, indicati dai medici di famiglia: solo per il distretto di Potenza sarebbero circa 200. I dati ufficiali dicono che la Basilicata è la seconda regione per numero di pazienti affetti da Covid sintomatici “curati” a casa. Evidentemente perché i posti letti negli ospedali sono insufficienti. A tutto questo “dramma” che da solo dice che la sanità regionale è in forte affanno, si è aggiunta la triste storia dei pazienti dializzati, ricoverati nell’ospedale Covid di Venosa. I positivi che hanno bisogno della dialisi, sono sballottati fra il nosocomio potentino e l’ospedale venosino. Per come è raccontato dai loro parenti, è una sorta di “girone infernale”: fanno sapere che la stanza della dialisi, anche in questo periodo di gelo, non è riscaldata. Di terapie, per le malattie di cui sono già affetti, non sempre correttamente praticate. Di personale evidentemente non all’altezza per la situazione in cui sono stati catapultati; informazioni ai pazienti e ai loro parenti, che non possono fargli visita, carenti o inesistenti e di nessun operatore di riferimento. Lamentazioni continue da parte della maggior parte dei pazienti col relativo scaricabarile continuo. Un reparto dal quale i pazienti vorrebbero “scappare”! Una quadro generale che, persino nella gestione dei vaccini – di cui tanto si è discusso in questi giorni, in attesa che la magistratura faccia chiarezza in seguito al clamore mediatico e a un esposto indirizzato alla Procura di Potenza, per il sospetto uso improprio delle dosi – a tinte fosche, se non addirittura oscure. Per tutto questo l’assessore farebbe bene ad approfondire prima di esporsi coi suoi comunicati dall’evidente sapore “del tutto apostismo”.