“UN MACCHIA CHE SI ESPANDE A MACCHIA ANCHE NEL CALCIO”

Presentato oggi il programma sportivo ma soprattutto imprenditoriale del nuovo Potenza
Oggi nel campo Viviani di Potenza si è tenuta la conferenza stampa del nuovo presidente e azionista di maggioranza, con l’80 per cento, della società proprietaria della squadra di calcio che si appresta ad affrontare il campionato di serie C: l’editore-imprenditore Donato Macchia. Un passaggio di mano dall’ex presidente e deputato Salvatore Caiata, rimasto col 15 per cento delle quote e col titolo di presidente onorario. Il restante 5 per cento è di un’associazione di imprenditori.
Una conferenza che ha dato il chiaro quadro delle intenzioni del “Gruppo Macchia” Di fianco al neo presidente c’era seduto il presidente dell’Auxilium, appaltatore di diversi servizi pubblici in Basilicata: l’Assistenza Domiciliare Integrata per oltre 10 milioni di euro e il servizio di accoglienza per i rifugiati-profughi non solo in Basilicata. Auxilium è uno degli sponsor più assidui delle testate di cui è editore il Macchia. Ma in questa occasione è stato presentato come “amico di cuore” Eppure è un uomo, di Senise, potente, come dicono le cronache. E’ ben visto anche nel Vaticano. E ai più maligni la sua presenza è suonata piuttosto come un segnale di garanzia e potenza! Intanto Macchia ha spaziato su diversi fronti, che in qualche caso poco hanno a che vedere con una squadra di calcio di serie C, di una piccola città di provincia. Ha parlato di una sua richiesta di convenzione col comune per il Viviani di 10 anni. Mai successo in precedenza. Oppure di voler realizzare una cittadella dello sport; si è sbilanciato addirittura nella richiesta al comune di una variante al piano regolatore per poterla realizzare. Sostenendo che il comune ha garantito ogni azione all’ente competente per andargli incontro. La progettazione dovrebbe partire a settembre. E solo allora si capirà se non si tratta di un’altra Caiaiata; che parlava di stadio ma in realtà si trattava per la maggior parte della cubatura, alla quale mirava, di un mega centro commerciale. Il progetto è fallito prima del nascere. Ma si sa Macchia è un uomo di esperienza ed è in possesso di testate giornalistiche e televisive che hanno un peso maggiore di un semplice “splendido imprenditore” deputato per caso. E poi alcuni accenni sul campo gestito da parte della società che lo ha preceduto. “Il Campo è sporco e ha bisogno di essere sistemato. Faremo delle modifiche per utilizzare anche gli spazi sotto le tribune” E poi una gentilezza nei confronti dei “diversamente abili” saranno riservati loro posti comodi. E viene in mente la dichiarazione del Guarente in campagna elettorale, che sull’abbattimento delle barriere architettoniche ne ha fatto una bandiera che gli ha portato fortuna, rimasta poi nel cassetto. Macchia ha poi spaziato con cenni alla collaborazione con il patron del Benevento e l’aspirazione di rendere il calcio potentino amato da tutta la provincia. Non si pone limiti Macchia: “un sognatore che ha realizzato la maggior parte dei suoi obiettivi” così si è definito. Restano però molti dubbi: a partire dal come ha sostenuto i suoi assett editoriali. Sarebbe interessante capire di quanti contributi e finanziamenti pubblici ha usufruito. E poi finanziamenti che ha dovuto restituire per non avere realizzato quanto finanziato e l’impresa dell’eolico. Un settore che non richiede la disponibilità di grandi somme, essendo entrate sicure è facile trovare i finanziamenti dalle banche che hanno capitoli dedicati a questo settore. Il difficile è ottenere le concessioni. Ma Macchia, con un’infinità di società di cui la cronaca ha dato conto, è stato imprenditore anche in questo. Per chi del settore segue la sua testata giornalistica ha potuto notare che la linea editoriale in qualche caso è variabile in relazione a chi governa. Si sa, un giornale crea rapporti, opportunità e occasioni che gli imprenditori a volte sfruttano a loro favore. E anche una squadra di calcio di una città con pochi svaghi porta un grande consenso che spesso provoca grandi opportunità. Consenso che lo si può perdere in un batter di ciglio se i tifosi restano delusi.

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