QUANTE SORPRESE A LEGGERE IL REGOLAMENTO COMUNALE DI POTENZA

REALIZZATO FRA IL 2004 E IL 2008 SEMBRA ESSERE A USO E CONSUMO DEI CONSIGLIERI

-Fra le tante scriteriate condizioni scritte all’articolo 14 si trova:
“Il consigliere risultato presente all’appello è da considerarsi assente per il prosieguo ove abbia comunicato al presidente e al segretario della commissione di allontanarsi e la relativa circostanza risulti a verbale”
In poche parole un consigliere “sfacciato” può andare in commissione firmare e andarsene, senza dire nulla, che il gettone di presenza gli è garantito.
Poi però è prevista la richiesta di numero legale. Pena l’interruzione dei lavori. Anche in questo caso è a “buon cuore” dei consiglieri rimasti al loro posto a lavorare.
Se sono interessati lo chiedono, altrimenti possono non farlo e la seduta prosegue anche se il numero legale non c’è. Soprattutto se è un dipendente che deve tornare al proprio lavoro se la seduta è interrotta.
In altre realtà nulla del genere è previsto. In quelle a maglie più larghe il gettone è garantito solo se i consiglieri partecipano ad almeno la metà del tempo delle sedute.
La politica potentina anche in queste pieghe regolamentari si presenta come inadatta e svogliata di lavorare seriamente. Del resto i risultati sono evidenti e del tutto insoddisfacenti per la maggior parte dei potentini e dei paesani che trovano nel capoluogo un luogo di riferimento.

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