INAUGURATO IL TERMINAL DELL’INUTILE A SPESE DELLA COMUNITA’ EUROPEA
FONDI FESR AL COMUNE DI POTENZA GESTITI DALLE FAL PER IL “TERMINAL GALLITELLO”
Appena entrati nella nuova stazione “terminal Gallitello” delle Fal, inaugurata oggi a Potenza, dopo una lunga traversia durata anni, colpisce la sfera appesa al soffitto che rappresenta la terra. Il richiamo mentale automatico è a Charlie Chaplin, nella scena dove gioca col mappamondo nel film “il grande dittatore” Solo una visione mentale che trova qualche riscontro, il riferimento è alla visione, quando l’amministratore di Fal parla appunto di una visione che ha portato alla trasformazione di quella che era un’officina per i trenini in una stazione moderna di una, così detta, “Metropolitana leggera” con annesso mini museo: con un vagone e una locomotiva d’epoca. Un’inaugurazione di tutto rispetto. Con ricco rinfresco delle grandi occasioni e la presenza di molti politici della città e della regione che hanno rapporti con Potenza si è respirata un’atmosfera da grandi eventi. Con la stampa elettrizzata come se si trattasse dell’evento dell’anno. Il presidente della regione Bardi ha parlato di un servizio che darà grandi sollievo ai potentini e aiuterà a ridurre il traffico della città, poi gli altri; Tutti sulla stessa linea: un servizio indispensabile che cambierà l’assetto del traffico e della circolazione a Potenza. Così anche il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca. Fino ad arrivare all’assessore regionale ai trasporti e infrastrutture, Pasquale Pepe, che ha posto l’attenzione sui nuovi investimenti necessari per completare il percorso e migliorare alcune stazioni. Le Fal, per bocca dell’amministratore e del presidente, hanno fatto sapere che saranno 36 le corse giornaliere, ogni 30 minuti. Nessun accenno a quanti si prevede la useranno. Aspetto fondamentale per qualunque progetto. Il primo progetto per la richiesta dei fondi europei, prevedeva 120 corse al giorno e la vendita 9000 biglietti. E per giustificare un numero così inverosimile l’amministrazione guidata da Santarsiero prevedeva che il 75% dei non residenti a Potenza all’arrivo in città avrebbero lasciato l’auto per prendere i trenini. Oggi le corse sono state ridimensionate, ma non i fondi spesi. Anzi, si prevedono nuovi investimenti che per molti, conti alla mano, rappresentano l’ennesimo spreco per mantenere uno dei tanti carrozzoni. Infatti la realtà dei fatti è che con 5 fermate, oltre al terminal, di cui due a poche centinaia di metri di distanza, una delle due non raggiungibile e piedi, quali popolazioni può servire? Infatti le poche fermate sono tutte fuori dalle zone di maggiore frequentazione. Un progetto che parte da lontano che, oltre al costo per la realizzazione del Terminal inaugurato oggi, ha visto la realizzazione di tre sottopassi. Coi relativi cospicui costi. Tanti soldi per una struttura che vede il suo vero utilizzo soltanto per Avigliano. Infatti all’ultima fermata “Potenza Superiore” si vedono salire gli studenti, essendo le scuole superiori quasi tutte nella zona. Infatti il treno delle 13,03 sul quale i consiglieri comunali della commissione trasporti, insieme al sindaco e all’assessore Giuzio, per una sorta di corsa inaugurale, fino alla stazione terminale era utilizzato da 8 passeggeri. Fra i diversi, inverosimili o incerti, c’è un dato sicuro: l’inquinamento che i trenini porteranno in città, in considerazione del loro sistema di propulsione: diesel. Motori di grande cilindrata data la mole delle carrozze. Davvero il traffico cittadino ne avrà un vantaggio? Difficile crederci. Mentre è certo che per chi ha beneficiato degli appalti è stato un affare.