“LA POLITICA E LA DIRIGENZA DEL PASSATO HANNO PORTATO POTENZA ALLA BRUTTA ATTUALE SITUAZIONE”
NELLA SECONDA COMMISSIONE ASCOLTATO IL DIRIGENTE DI LASCIO.
LA SITUAZIONE E’ MIGLIORE MA SUL FILO DEL RASOIO
“Non c’è trippa pe’ gatti” Lo disse Ernesto Nathan, sindaco di Roma tra 1907 e 1913.Appena eletto, Nathan si è accorto che il bilancio del Comune era in rosso. Per risparmiare, ha eliminato la spesa della trippa per i gatti del Campidoglio. In questi giorni è un mantra anche al comune di Potenza. Lo ha detto già l’assessore Roberto Falotico, durante la quarta commissione consiliare, il 15 ottobre. Ha fatto conoscere ai consiglieri il progetto possibile per Natale e Capodanno. Comunicando che la situazione economica è da fondo del barile. Per festeggiare il nuovo anno è in progettazione la “Notte di Capodanno” a partire da mezz’ora dopo la mezzanotte. Ospitando una serie di gruppi musicali locali. Anche i mercatini, fallimentari negli anni passati, non saranno ripetuti. Si pensa alle luminarie e a come ravvivare le tante vetrine dei negozi chiusi. Ponendo l’attenzione sull’uso-abuso dell’alcool. “Tutto dipende da un eventuale contributo della Regione Basilicata – ha detto Falotico -” Fra i consiglieri c’è stato chi ha espresso la sua contrarietà a questa scelta, chiedendo di pensare al concerto di capodanno per festeggiare l’ingresso del nuovo anno in piazza. Falotico ha ribadito che per un gruppo di richiamo non ci sono fondi. Tuttavia il progetto è in itinere, soggetto a modifiche e suggerimenti, in attesa della risposta della regione. E intanto giovedì 17, durante un’audizione della seconda commissione, il mantra lo ha ripetuto il dirigente alle finanze Vito Di Lascio. Ha spiegato la situazione contabile e previsionale del comune. Ha evidenziato la mancanza di risorse, tuttavia portando sul tavolo notizie tutto sommato positive, almeno nelle proiezioni: parafrasando, ha detto che oggi il comune, dopo la sua cura durata tre anni, con l’appoggio dell’ex assessore Gianmarco Blasi, è uscito dalla rianimazione ed è ricoverato nel reparto ordinario. Che stanno lavorando per portarlo in riabilitazione con la speranza di arrivare a poter di nuovo gareggiare. Ma la strada è lunga. E anche in questo caso tutto dipende dalla volontà di mamma regione. Se dovesse riconoscere la richiesta per il prossimo esercizio triennale 5 milioni l’anno, si otterrebbe, secondo Di Lasco, un meccanismo propulsivo e moltiplicatore partendo da cifre tutto sommato non elevate. Le notizie non buone sono per coloro che devono corrispondere tasse e balzelli vari al comune. Ha comunicato la tolleranza zero sui pagamenti attuali e sul recuperi dei crediti. Tuttavia, come si va dicendo da decenni, la regione dovrebbe riconoscere al comune capoluogo, un contributo strutturato per quanto spende per i non residenti, che usufruiscono dei servizi della città. E le voci di spese non sono poche. Fra le pessime notizie del dirigente c’è quella della possibilità del dissesto nel 2026, qualora non ci sia il contributo della regione. Che, come detto, potrebbe potare a un evento propulsivo. E fa un esempio: se il comune disponesse di fondi da investire, al di la di quelli gestionali, potrebbe partecipare ai bandi del credito sportivo che richiede un coinvestimento del comune del 15%. Poi, immancabilmente, è risaltata la “drammatica” situazione di Acta. Sono 3 milioni l’anno i crediti che vanta l’azienda. La stragrande pendenza è delle partite iva. D’altro canto la stessa azienda dovrebbe dare un segnale forte di efficienza per incentivare chi lamenta un servizio inadeguato al pagamento. Il dirigente ha fatto sapere che la gestione casalinga che ha in qualche modo portato il comune allo sfascio, per esempio manutenzioni fatte a chiamata del tecnico comunale di turno, senza poste economiche previste, fino a sei milioni, ora non sono più possibili. Si è passati da 10 milioni l’anno fuori bilancio, per molti anni, a tre. Una cura da cavallo che tenta di riportare nell’alveo della legalità e forma della corretta spesa, di cui il comune ha bisogno da tanto tempo. Ma, purtroppo, come ha lasciato intendere chi ha le chiavi della cassaforte, la dirigenza passata del comune è stata servile, oltre il buon senso, della politica che si è avvicendata negli anni.