COMUNE DI POTENZA: LA SENTENZA CHE PARLA DI TERRENI AD ALCUNI PARLA DI SOLDI
IL 31 OTTOBRE IL COMUNE DOVREBBE ENTRARE FINALMENTE IN POSSESSO DEL’AREA DETTA “IL BUCO” ED ESBORSARE, FRA MILLE DUBBI, PIU’ DI 532MILAEURO.
Tempi magri al comune di Potenza, ma non per tutti! Infatti la nuova amministrazione sta facendo i calcoli al centesimo per le spese di gestione, in vista di un nuovo possibile dissesto se la regione non interviene a soddisfare la richiesta di 5 milioni l’anno per i prossimi tre (leggi qui) (e qui) Mentre c’è chi avalla uscite tutte da chiarire, a favore dei soliti noti. Dopo 15 anni di cause fra il comune e i Mancusi, per la cessione del terreno a poggio tre galli, identificato come “il Buco” nel secondo centro direzionale, la Cassazione ha messo la parola fine. Infatti le pretese, non legittime della ditta Mancusi, che si è rimangiata quanto scritto nella convenzione con la quale si è impegnata a cedere gratuitamente quell’area, oggi abbandonata all’incuria, non sono state accolte: “ La Corte rigetta il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento, in favore della parte controricorrente, delle spese del giudizio di legittimità che liquida nella somma di Euro 6200,00 di cui 200,00 per esborsi, oltre alla maggiorazione del 15 per rimborso forfettario delle spese generali”
Ci sono voluti i tre giudizi, gestiti per conto dei Mancusi dal noto avvocato DeBonis, condannato in primo grado per corruzione in altre vicende. Nonostante il danno derivante dall’azione “temeraria” dei Mancusi, dal comune fanno finta che sia tutto a posto, volendo riconoscere loro oneri di urbanizzazione: “facendo seguito alla sentenza del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale n.06282/2019, pubblicata in data 23.09.2019 questa Amministrazione intende procedere all’acquisizione gratuita del lotto edificabile denominato Lotto 4 con il conseguente pagamento da parte del Comune degli oneri di urbanizzazione quantificati in € 532.823,42 (ex articolo 5, punto 2, Convezione rep. 705/2004); Questa la parte contenuta nella “DETERMINAZIONE RCG N° 3284/2023 DEL 31/12/2023 N° DetSet 151/2023 del 29/12/2023 Dirigente: GIUSEPPE D’ONOFRIO” Nella stessa delibera non c’è cenno a una eventuale richiesta dei Mancusi. Come se il comune si preoccupasse per loro. Senza tener presente che l’atteggiamento dei Mancusi non è definibile corretto, alla luce dell’assurda pretesa “reiterata” sino alla cassazione. E senza tener conto di alcune cifre tutte da spiegare. Come le spese di urbanizzazione, passate da poco più di due milioni previsti a cinque milioni; secondo alcuni ci sarebbe da verificare se il calcolo è corrispondente ai fatti e se tutte le opere scomputate siano classificabili come primarie e scomputabili. E come sia stato possibile scomputare circa tre milioni di costi di costruzione che non sono scomputabili, come ha ribadito anche la Corte dei Conti Lombarda: “ nella sua delibera (154/2018) nega la possibilità di assolvere il debito tributario del costo di costruzione con la realizzazione di opere di urbanizzazione. Le due poste sarebbero disomogenee e la legge comunque prevede lo scomputo solo rispetto agli oneri di urbanizzazione”
Ed è previsto per il 31 ottobre l’atto di cessione dal notaio del terreno, del contestuale pagamento dei 532mila euro a favore dei Mancusi. Secondo una singolare interpretazione della sentenza che alcuni dei dirigenti comunali, di manica larga, stanno dando. Infatti la sentenza spiega categoricamente che la pretesa dei Mancusi, di tenersi l’area che oggi deve cedere al comune, non è accoglibile. Non spiega da nessuna parte che il comune deve riconoscere rimborsi. E’ evidente che sembra più una volontà passiva che un reale dovere. Probabilmente una più attenta gestione dovrebbe invece portare il comune a provare a ottenere i danni. Visto che l’area oggi ha un valore minore, dato il minore valore delle cubature possibili dal 2004, data della convenzione, a oggi. Come pure le esigenze sono cambiate e quindi i programmi del comune. I Mancusi sono noti per avere avuto atteggiamenti non sempre corretti nei confronti del comune. Pende per il primo centro direzionale, a via Sauro, una richiesta di risarcimento per cubature che secondo loro gli spetterebbero, pari a poco più di 1,2milioni. Nello stesso stabile dove nella convenzione col comune sono stati previsti i parcheggi pubblici, obbligatori per le concessioni, si parla di 3.050 metri quadrati, come opera di urbanizzazione secondaria, invece che primaria. Scaricandone così i costi sulla collettività, per altro mai realizzati, invece che sul costruttore. C’è poi la cessione dei terreni a via dei Molinari. Il comune li ha pagati ai Mancusi a peso d’oro: 90 euro al metro quadrato, senza sottrarre il 25% previsto dalle normative se si tratta di edilizia pubblica o convenzionata come in questo caso. Colpirono molto le due perizie sul valore dei terreni: la prima a 45 euro a metro, la seconda, dopo circa un mese, a 90. Oltre poi all’auto cessione, senza la necessità dell’esproprio, che concorda un 10% in più. Si parla di un totale di circa 7 milioni, sui quali se il comune fosse stato più attento, avrebbe potuto risparmiare qualche milione. La nuova amministrazione, guidata da Vincenzo Telesca, oggi si trova a gestire questa patata bollente che proviene da scelte di quella guidata da Guarente. Pare che il Sindaco Telesca, abbia letto gli articoli (leggi qui) e abbia chiesto chiarimenti ai dirigenti di verifica della procedura prima del 31 ottobre.