UN’ALTRA INTITOLAZIONE DURAMENTE CONTESTATA A POTENZA

UN MAGGIOR RISPETTO DELLE REGOLE EVITEREBBE TENSIONI SOCIALI
E’ caldo in questi giorni il tema delle intitolazioni a Potenza. Non è la prima volta che capita. Già per il cambio di nome della così identificata popolarmente come “Piazza dei Poveri” in pieno centro alla fine di via Pretorià, si svilupparono mugugni, malumori e contestazioni quando fu cambiato in “Martiri delle Foibe” Un triplice errore della giunta Guarente al quale sembra che quella guidata da Telesca, dopo diverse insistenze, voglia porre rimedio. Il primo errore riguarda la procedura. Non è stato chiesto il parere della Prefettura come prevede la normativa. Il secondo: il cambio del nome di un luogo con uno antico e popolare, conosciuto dai più – non può essere cambiato senza il benestare della soprintendenza, che in genere è negativo. Il terzo è quello storico: pur se cambia poco nei fatti, i tanti crudeli omicidi di massa delle Foibe furono un’atrocità, a prescindere da chi siano il carnefice e la vittima, non risulta storicamente corretto – sul tema c’è uno storico dibattito che non ha portato a una conclusione unanimemente riconosciuta – In effetti si tratterebbe di vittime e non di martiri nella gran maggioranza dei casi, fra di loro alcuni sono stati beatificati dalla chiesa, e riconosciuto come martiri. Ma questo aspetto è secondario nella vicenda. La giunta Guarente avrebbe dovuto identificare un altro luogo per dare sostanza anche a Potenza a questo ricordo come monito. Dell’aspetto tecnico della vicenda, il cambio del nome e della non corretta procedura, l’assessore alla toponomastica e il sindaco ne sono a conoscenza. Anche in seguito alle puntualizzazioni che questo sito ha prodotto con gli articoli che possono essere letti (QUI) e (QUI). Oggi si ripropone la stessa vicenda in merito al cambio del nome del “Belvedere di Montereale” che la giunta Telesca vorrebbe intitolare al Nino Postiglione. Questa volta si sono regolati correttamente per l’aspetto burocratico chiedendo il parere al Prefetto. Il quale dovrà esprimersi su meri aspetti tecnici, essendo la toponomastica a esclusiva cura dei comuni. Ma in questo caso probabilmente è tenuto a chiedere il parere, oltre che della Storia Patria, alla soprintendenza che tutela i beni anche paesaggistici, come il bel vedere di Montereale. Nel mentre la giunta Telesca deve tener conto del suo stesso regolamento, per altro citato nella delibera, che “all’art. 7 punto d), che i nuovi nomi da assegnare a strade, piazze o ambiti urbani devono richiamare “personalità, eventi e realtà di rilevanza nazionale e internazionale, tali da rappresentare valori non effimeri, non legati alla convenienza del momento, ampiamente condivisi e indicativi della sensibilità e dell’interesse dell’intera comunità cittadina” In particolare, alla convenienza del momento e alla condivisione ampia. Risulta evidente che la condivisione è notevolmente limitata. Infatti sono tante le associazioni, i partiti ed altri organi civici, oltre a moltissimi potentini, che contrastano e disapprovano la scelta del Comune. Anche per ragioni di opportunità politica, visto l’appoggio di questi giorni proveniente da Roberto Fiore, massimo esponente del gruppo di estrema destra “Forza Nuova” con diversi problemi con la giustizia, che, probabilmente, l’ha indebolita più che rafforzata. E’ sicuramente di questi aspetti che dovranno tener conto il Prefetto e la giunta Telesca. Le regole ci sono e se non vengono rispettate, chi ne ha la competenza deve attivarsi perchè siano la linea guida per gli atti pubblici.

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