COMUNE DI POTENZA, SOLDI “FACILI” PER I SOLITI NOTI

NON VEDO E NON SENTO, QUEL CHE HO SENTITO NON LO RICORDO, LA TERZA COMMISSIONE DEL COMUNE DI POTENZA FA SPALLUCCE

Potrebbe essere il riassunto di una vicenda che interessa e riguarda la terza commissione consiliare del comune di Potenza, presieduta dall’avvocato Giampiero Iudiciello, di Basilicata Casa Comune. Riguarda una richiesta di audizione, presentata per far sapere ai neo consiglieri che la compongono, dettagli di una vicenda tutta da valutare probabilmente sconosciuta a molti. Riguarda il pagamento di oneri di urbanizzazione alla ditta Mancusi da parte del comune, per il terreno, detto il buco, in piazza della costituzione. Il Consiglio di Stato, dopo un percorso giudiziario durato 18 anni, ha imposto che la ditta lo cedesse al comune, come previsto dagli accordi all’atto della concessione di oltre vent’anni fa. Oggi, i dirigenti comunali dell’urbanistica, sostengono che all’atto del passaggio di proprietà dalla ditta al comune, in parallelo si debba riconoscere alla ditta oltre 500mila euro di oneri. Un impegno di spesa previsto dall’amministrazione Guarente, che la ditta, a quanto si deduce dalle risposte degli uffici comunali, non ha mai ufficialmente richiesto. E’ un atto di “spontanea volontà” del comune sostenuto in molti modi. Nonostante la ditta ha tentato di rimangiarsi gli accordi e di “sottrarre” al comune un bene del valore di qualche milione. Il tutto senza un parere legale e la valutazione di un eventuale danno causato al comune dalla ditta che ne ha bloccato, evidentemente impropriamente, l’utilizzo (Tutta la vicenda è leggibile qui). Gli oneri sono dovuti allorché il fabbricato, eventualmente previsto, venga approvato e realizzato. Sempre che il comune non decida di fare altro o minore cubatura. Essendo trascorsi ormai 18 anni a causa dell’iniziativa della ditta. In quel caso: o non vi sarebbero oneri o in misura ridotta, a maggior ragione per un  ente come il comune, che in genere gli oneri di urbanizzazione li chiede e non li offre. Le commissioni consiliari non hanno potere tecnico, sicuramente di proposta, ma anche di indirizzo e valutazione dell’operato dell’amministrazione comunale. La prima richiesta di audizione risale al 10 ottobre, il presidente Iudicello ha comunicato per le vie brevi che sono espletate in ordine di arrivo (non di importanza) e che la commissione ha diversi impegni. Che appena possibile l’avrebbe soddisfatta. Fra i più importanti impegni, data l’enfasi sui social data da Iudicello, il sopralluogo al Viviani, per i lavori della nuova gradinata nel settore dei distinti. Come se tutta la commissione, in missione, potesse valutare i lavori. Trascorsi tre mesi la convocazione non è stata inoltrata. Al sollecito inviato in questi giorni, Iudicelllo ha risposto. Contrariamente a quanto detto in precedenza, se n’è lavato le mani. Sostenendo che la procedura dell’argomento è stata definita e conclusa dalla precedente amministrazione e che se ne sta occupando il dirigente, a Interim, Claudio Mauro. Comunicando così, per sottinteso, che non se ne sarebbe mai occupato, non avendone competenza. Dimenticando che la sua commissione nei mesi scorsi ha convocato sul tema sia il dirigente dell’ufficio tecnico, l’ingegnere D’Onofrio, sia lo stesso dirigente Mauro. Questo atteggiamento della commissione sembra il classico di chi voglia lavarsene le mani. Una vicenda che chiede, data la condizione sia politica che amministrativa, una profonda verifica a tutela delle casse del comune che troppo spesso non sono utilizzate come farebbe un buon padre di famiglia.

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