IL PRESIDENTE DEL REA CONFERMA: “NON RICONOSCO A POSTIGLIONE DI ESSERE STATO IL PRIMO A TRASMETTERE IN FM”

“IL PRIMO ISCRITTO ALLA CAMERA DI COMMERCIO CONTA MA…”
Luppino prosegue. Ora scrive che il presidente dell’associazione privata Rea (Radiotelevisioni europee associate) Diomede, nella quale è consigliere insieme ad altri 23, riconosce a Postiglione la primogenitura delle Radio in Fm. Tutto ciò sarebbe confermato da un cospicuo carteggio, fra lui e Diomede. Attribuendogli: “La risposta del Presidente Diomede, intervistato, secondo Luppino, in modo frettoloso, con domande non pertinenti e in un momento in cui era affaccendato in altre cose, non si è fatta attendere. “La nostra iniziativa, caro Tonino, grazie al tuo benemerito impegno, ha suscitato l’attenzione di tanti Sindaci (oltre 40!) di Comuni piccoli e grandi come quello di Potenza, che ha avuto tra i suoi concittadini una persona temeraria sulla difesa delle libertà Costituzionali, relative agli articoli 21 e 41 e bene ha fatto il Sindaco Vincenzo Telesca a riconoscere a Nino Postiglione tali meriti”. “Tale riconoscimento – osserva Diomede – potrà non piacere a quelle persone abituate a mal giudicare il prossimo qualsiasi cosa positiva abbia fatto: se ne facciano una ragione”! “Pertanto, caro Tonino Luppino – sottolinea il Presidente della REA – andiamo avanti con i nostri ideali di libertà, senza perderci nei peli d’uovo. Grazie per tutto ciò che fai per la REA e per la collettività” Invece al telefono, “Diomede ha ribadito per la seconda volta di non riconosce la primogenitura a Postiglione, se non quella burocratica: l’iscrizione alla camera di commercio; frutto per altro di un errore dell’impiegato – secondo Diomede – che sancisce che la radio libera può essere un impresa” Tutto il resto è solo propaganda che mira a screditare l’intervistatore e a cambiare  quanto lucidamente e chiaramente dichiarato da Diomede. Come dimostra lo screenshot del messaggio Whats App inviato da Diomede a LucaniaOggi. Del resto come si può basare un dato così importante “d’essere stato il primo in Italia a trasmettere in Fm” sulle indagini, eventualmente dalla Rea, di Luppino? Secondo quale criterio, mandato e certificazione? Quest’ultimo scrive in atti pubblici, come quello inviato al presidente del consiglio comunale di Cinisi, letto nell’aula istituzionale del comune, di una certificazione inesistente; per di più per una radio mai iscritta al Rea. Inoltre il presidente ha fatto trapelare di non aver sempre condiviso il modo di interpretare la radio di Postiglione. Diomede suggerisce un modo per la certificazione attendibile, che mai è stato usato; a confermare che nulla di serio è stato fatto finora: “chiedere i documenti all’ente pubblico che controllava l’etere e sanzionava i trasgressori. Chi trasmetteva rischiava multe e sequestri. Risalendo alla prima sanzione si potrebbe avere un’idea di chi ha iniziato per primo” Ad avvalorare che Diomede non abbia riconosciuto la primogenitura, lo conferma quando lui stesso individua dei precedenti risalenti al secondo dopoguerra: “un senatore barese, trasmetteva da bari” Anche Luppino continua a non considerare un dato importante: continuare a insinuare e accreditare senza basi, rischia di creare ulteriori polemiche e altro discredito su chi non c’è più.

 

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