INTITOLAZIONI, IL PREFETTO DI POTENZA CONTROLLA?
NELL’IMMAGINARIO IL PREFETTO DISPONE DI TUTTE LE INFORMAZIONI PER VALUTARE L’ADEGUATEZZA DELLE INTITOLAZIONI DI STRADE E PIAZZE. SONO DIVERSE LE ANOMALIE ANCHE DEI COMUNI
La storia delle intitolazioni alle Radio Libere in ricordo di Nino Postiglione riserva ancora tante sorprese inimmaginabili. Memori di iniziative come quella del cambio del nome alla “Piazza dei Poveri” a Potenza in “Martiri delle Foibe” voluta dall’amministrazione Guarente, per la quale non hanno seguito tutte le procedure previste dalle normative, si poteva immaginare che anche in questo caso i comuni non fossero stati burocraticamente puntuali. Intanto non si possono cambiare le intitolazione se non in casi eccezionali, invece in alcune occasioni è avvenuto. Ma il dato più significativo riguarda la richiesta di parere alla Prefettura come la legge impone. Nel caso di Postiglione i comuni lucani della provincia hanno seguito la procedura chiedendo i pareri. Poi è compito del prefetto chiedere il parere alla “Deputazione di Storia Patria” e alla soprintendenza. C’è un’ulteriore regola: devono essere trascorsi dieci anni dalla morte per poter dedicare un’intitolazione. Solo una deroga del Ministro degli Interni può, in casi eccezionali, autorizzarla prima. A giustificare le diverse delibere comunali per l’intitolazione a Postiglione, c’è un dato fondamentale: aver iscritto la “Radio Potenza Centrale” alla camera di commercio di Potenza nel 1973. Da qui ne deriverebbe il titolo attribuitogli di pioniere. Come LucaniaOggi ha scoperto, quel certificato è stato letto in modo presumibilmente strumentale (Leggi Qui). Infatti l’iscrizione per la radio di Postiglione è del 1978. A Potenza c’era almeno una radio ad aver iniziato le trasmissioni a gennaio del 1976. Chissà quante altre in Italia. Nei fatti la radio di Postiglione è apparsa nell’etere con le prime prove a giugno dello stesso anno (Leggi QUI). E’ lecito pensare che si tratti di una montatura in piena regola, avallata e diffusa da un componente della Rea, un’associazione privata di Radio e Televisioni che vanta a parole un’approfondita indagine. Con una carenza fondamentale e banale: l’aver mai fatto la visura del certificato. Bastava quella per smontare la narrazione che ha tratto in inganno molti. Anche alcuni storici. A quanto pare anche lo stesso Prefetto di Potenza, Michele Campanaro. Che per ben dieci volte, in “ciclostile” ha autorizzato intitolazioni a Postiglione a: Castelmezzano, Lagonegro, Lauria, Maratea, Maschito, Missanello, Moliterno, Nemoli, Pietragalla, Rivello, Ruoti. In più ha dato, da quanto si legge dalle carte, la sua personale deroga alla legge di riferimento in merito al limite imposto dei dieci anni dalla morte. Infatti il legislatore ha previsto che sia il Ministro a concederla. Deroga prevista a firma o con delega del
ministro, in casi eccezionali: “a persone che abbiano particolari meriti nei confronti della Nazione” Anche il Prefetto deve essere stato folgorato dall’immaginario che narra di Postiglione pioniere italiano delle radio libere. Addirittura a Maratea il Prefetto ha autorizzato il passaggio da Terrazza Pasolini a terrazza “Radio Libere in nome di Nino Postiglione” E le “stranezze” sono sempre di più. Possibile che nessuno abbia verificato, per dovere istituzionale, la veridicità della primogenitura – inesistente – e la congruenza dell’intestatario con le indicazioni per le intitolazioni? I sindaci e i segretari comunali, il responsabile della “Deputazione Storia Patria” conoscono le regole? Come nessuno degli organi preposti, a partire dalla Prefettura, è intervenuto sul cambio di nome alla Piazza dei Poveri a Potenza, che la legge non consente, nonostante il Ministero degli interni, con precise indicazioni, ha chiesto di controllare e chiedere ai comuni di rispettare le procedure. Sembrerebbe che la superficialità e le interpretazioni ad personam la facciano da padroni. E’ l’ennesima storia che fa da alba a tanti dubbi. Alla luce di quanto sta emergendo dalla stampa e dalle proteste di buona parte della società civile, per l’intitolazione a Postiglione del Belvedere Montereale a Potenza, gli enti coinvolti manterranno la linea dell’evidente “forzatura” o prenderanno atto dei fatti emersi, che probabilmente ai comuni e alla Prefettura non dovrebbero essere sconosciuti?